metodo gnessina

metodo gnessina

Intervista a Elena Miakouchko

D: Nella sua biografia Lei evidenzia di insegnare col “metodo russo” lo studio del pianoforte: potrebbe spiegare ad un profano in che cosa consiste questo metodo?

R: Il metodo russo consiste nell’insegnare una precisa postura del corpo e della mano, che consentono di ottenere al pianista una migliore sonorità e quindi un’interpretazione più corretta ed espressiva dei brani. In Russia, dove abbiamo una grande tradizione musicale, questo metodo è stato raffinato dalla pedagoga Jelena Gnessina, che ha fondato una sua scuola, che ha avuto degli illustri seguaci, quali Ferruccio Busoni, Eugenio Kissin ecc.

D: Lei ha anche approfondito la pedagogia Waldorf e seguito degli studi di antroposofia. Che applicazione trovano queste discipline nella musica e meglio nell’insegnamento?

R: Da svariati anni insegno alla scuola Steiner dove si applicano praticamente queste dottrine. Infatti credo che sia molto importante collegare lo studio della musica allo sviluppo dell’individuo e, in questo soprattutto, l’antroposofia, che tende a un elevarsi dell’essere umano, può essere di aiuto nello studio della musica. La musica può essere un mezzo attraverso cui l’individuo riesce ad elevarsi e a tendere alla perfezione. Naturalmente, nella pratica, questo significa anche solo semplicemente acquisire una disciplina mentale di studio che può poi essere applicabile a qualsiasi materia di studio.

D: Una domanda più semplice: che tipo di allievi ha ?

R: Ho allievi con esigenze diverse. Mi piace insegnare ai bambini, per poter iniziare con loro un percorso nuovo: è come mettere un piccolo seme nella terra e farlo crescere con tanto amore. Trovo stimolante anche perfezionare allievi per concorsi pianistici. Ogni allievo ha il suo percorso, sempre diverso dagli altri e per me ognuno di loro costituisce una sfida e un viaggio individuale.

D: Quale repertorio insegna ai suoi allievi ?

R: E’ molto vasto; spazia dall’epoca barocca ( Bach, Clementi, Cimarosa) ai classici (Haydn, Mozart, Beethoven), dai romantici ( Schubert, Schumann, Mendelssohn ) ai post-romantici ( Liszt, Chopin, Debussy, Skrjabin, Rachmaninov, Ciakowski, Grieg) ed infine i compositori del XX secolo (Prokof’ev, Sostakovic, Albéniz ecc. ). Non disdegno di insegnare ai miei piccoli allievi anche musiche da films o brani famosi o musiche jazz.

D: In cosa ritiene di potersi distinguere da un altro insegnante e cosa pensa di potere offrire ai suoi allievi?

R: La mia impostazione culturale e il mio percorso didattico sicuramente mi privilegiano nell’insegnamento, infatti oltre ad avere studiato secondo un metodo riconosciuto tra i migliori al mondo, ho approfondito anche gli aspetti filosofici e pedagogici dell’insegnamento della musica. Ritengo quindi di poter insegnare sia una tecnica eccellente di base sia una ricerca di una interpretazione raffinata. Posso aiutare i miei allievi a comprendere lo stile e la struttura dell’opera per trovare la giusta modalità di interpretrazione.



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